Tra popoli e culture: 5 piatti siciliani di origine araba da gustare

Tradizionali e dal sapore deciso: ecco i piatti siciliani di origine araba da non perdere

La dominazione araba in Sicilia, durata circa 250 anni, ha lasciato tracce indelebili nella cultura di tutta l’isola, influendo sul dialetto, sull’architettura e sull’urbanistica della città, nonché sugli usi, i costumi e le tradizioni.

L’influenza araba sulla cucina siciliana poi, è stata rivoluzionaria ed è grazie ad essa che questa può essere definita una delle più ricche e ricercate del mondo!

Andiamo allora a scoprire alcuni piatti siciliani di origine araba che devi assolutamente assaggiare.

Influenza araba sulla cucina siciliana: dalla cultura ai piatti tipici

Nonostante siano passati quasi mille anni dalla caduta di Noto nel 1091 che segnò la fine della dominazione araba in Sicilia, le influenze sono visibili ancora oggi nelle città, basti pensare alle cupole rosse di San Giovanni degli Eremiti di Palermo, ma soprattutto è possibile…gustarle!

Le influenze maggiori sono, infatti, quelle registrate negli usi, costumi e cucina siciliani, al punto che la tradizione dell’isola può essere considerata una fusione (felice) di due culture diverse.

Tra le eredità che gli arabi hanno lasciato in Sicilia, quella culinaria è senz’altro la più importante.

Gli arabi hanno infatti importato nuove tecniche agricole e di pesca, ma anche colture, come quella del riso, della pasta, dei fichi d’India, delle arance, degli asparagi, ma anche dei pistacchi e di altre delizie che hanno permesso alla cucina siciliana di essere quella che conosciamo (e amiamo) oggi.

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5 dei più gustosi piatti siciliani di origine araba, dal salato al dolce

Sono davvero tantissime le pietanze che gustiamo in Sicilia (e non solo) e che hanno avuto origine grazie a ingredienti e ricette importate dagli arabi, poi sapientemente perfezionate! Vediamone alcune che sicuramente già conosci e ami:

1. Il cous cous di pesce

La storia narra che, dall’Africa, il cous cous sia giunto in Sicilia a partire dalla dominazione araba e che si sia poi diffuso in maniera massiccia nell’Ottocento, quando i lavoratori delle zone trapanesi tra San Vito Lo Capo e Mazara del Vallo, iniziarono a recarsi nelle coste tunisine esportando cultura e tradizione.

Il segreto del cous cous siciliano è l’utilizzo del brodo di pesce per la cottura a vapore, oltre che l’utilizzo della couscoussiera, divisa in due parti. Nella parte inferiore si mette il brodo, mentre in quella superiore la semola “incocciata”; le due parti, in cottura, vengono tenute insieme da una striscia di pane fresca, chiamata “cudduruni”, che spesso viene sostituita da un panno di lino bagnato, strizzato e annodato intorno ai due componenti.

2. L’arancina (o arancino)

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Arancina (rotonda) nella parte occidentale, e arancino (rotondo o a punta) in quella orientale, è una palla di riso fritta, che sembra essere stata importata dagli arabi, che erano soliti appallottolare un po’ di riso allo zafferano nel palmo della mano, per poi condirlo con la carne di agnello prima di mangiarlo.

L’invenzione della panatura, invece, viene spesso fatta risalire alla Corte di Federico II, un modo per conservarla e trasportarla nei viaggi e nelle battute di caccia. La panatura croccante, infatti, assicurava un’ottima conservazione del riso e del condimento, oltre ad una migliore trasportabilità. 

3. La pasta “mare e monti”

Uno dei primi piatti siciliani di origine araba più famosi, è nato dalla genialità di un  cuoco arabo: si tratta del primo “mare e monti”, inventato da un generale durante una campagna militare nel siracusano, in condizioni di scarsità di viveri. Partendo dalla classica pasta con le sarde, aggiunse finocchietti selvatici, pinoli e zafferano, unendo pesce e verdura, dando, così, vita alla prima pasta “mare e monti” della storia.

4. La pasta di mandorle

Gli arabi hanno esercitato una forte influenza nella pasticceria. Le iconiche paste di mandorle sono nate nel VI secolo e sono alimenti a base di zucchero di canna, spezie e frutta secca.  Mescolando zucchero e mandorle macinate, gli arabi hanno, così, dato vita alla prima ricetta delle paste di mandorle (o pasta reale), portandola poi in Sicilia durante la dominazione dell’isola.

5. La cassata

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È sicuramente il dolce più famoso della cucina siciliana di tradizione araba, frutto della fusione tra le due culture: da una parte quella italiana con la ricotta, dall’altra i candidi e la pasta di mandorle, tipicamente arabe. Furono gli arabi, infatti, ad aggiungere ad un semplice involucro di pasta frolla farcita con ricotta zuccherata la canna da zucchero, gli agrumi e le mandorle.

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