Da leccarsi i baffi: qual è il miglior miele siciliano

Dal sapore dolce e deciso: ecco il miglior miele siciliano e dove acquistarlo online

Pitagora lo considerava un vero “elisir di lunga vita” e per gli egizi e i romani era “un dono degli Dei”: il miele è uno degli alimenti più antichi, da sempre apprezzato per il suo sapore, ma soprattutto per le sue proprietà benefiche e curative.

In India, ancora oggi, è usato per le sue tante azioni, come quella purificante, afrodisiaca, antitossica, regolatrice e cicatrizzante, ma anche in occidente lo apprezziamo come lassativo, mucolitico e rimedio contro l’influenza.

In Italia la sua produzione è molto diffusa, ma in particolare in Sicilia, è praticata da millenni: ma qual è il miglior miele siciliano e quanti varianti ne esistono?

Tipi di miele siciliano: quali sono?

L’apicoltura siciliana produce i mieli più pregiati grazie anche alla presenza degli agrumi, del nespolo, della sulla, del timo, del castagno, di altre specie e soprattutto dell’ape nera, ape autoctona ormai quasi in via d’estinzione.  

Il miele siciliano, in particolare, ha caratteristiche tipiche genuine e note aromatiche che lo rendono senza dubbio il migliore in commercio. Tra le tante varietà di miele siciliano troviamo quello di: zagara, carrubo, castagno, millefiori, zagare di arancio e di limone, cardo, agrumi come bergamotto, mandarino, clementine, cedro e pompelmo, di achillea. 

Oggi andiamo a scoprire di più su quello che è considerato da molti il miglior miele siciliano: il miele di ape nera sicula.

Storia dell’ape nera sicula, dal rischio estinzione al Presidio Slow Food

 miglior miele siciliano

Le api nere sicule derivano da quelle africane e si distinguono dalle altre per il colore scuro, la peluria giallognola e le ali più piccole. Questa specie, nata e sviluppatasi in Sicilia, fu abbandonata dagli apicoltori locali negli anni ’70, che preferirono le api linguistiche, e quindi rischiò l’estinzione.

Fortunatamente, l’entomologo e docente Pietro Gendoso, iniziò a studiarle con passione e che trasferì questo interesse anche ad un suo studente, Carlo Amodeo, che nel 2008 in provincia di Palermo, ritrovò nella terra di un anziano apicoltore gli ultimi bugni di api sicule nere, che conservò in isolamento sulle isole di Ustica, Vulcano, Alicudi e Filicudi, permettendone così il recupero.

Oggi, l’ape nera sicula è Presidio Slow Food, permette di raccogliere il miele anche nei mesi invernali ed è in grado di produrre un miele con una quantità nettamente superiore di polifenoli ed antiossidanti.

Inoltre, molti apicoltori lo producono in zone non urbane, come all’interno di parchi WWF, quindi quello che ne deriva è un miele dal sapore antico e genuino, perché non è trattato chimicamente, pastorizzato, miscelato o alterato termicamente, ma è estratto a freddo, il che gli permette di mantenere le sue proprietà organolettiche: ecco perché è considerato da molti il miglior miele siciliano (senza nulla togliere agli altri tipi di miele). 

Dove acquistare il miele siciliano di ape nera sicula?

 miglior miele siciliano

Sicuramente hai già l’acquolina in bocca: se desideri assaggiare questo prodotto unico nel suo genere, puoi acquistarlo direttamente da un apicoltore locale sullo shop online di Bottega Sicana, dove trovi il miele di cardo siciliano di ape nera sicula, dal tipico sapore dolce e deciso, perfetto per essere gustato in abbinamento ai formaggi, ottimo come dolcificante o semplicemente spalmato su una fetta di pane al posto della confettura o marmellata.

Sul nostro e-commerce puoi acquistare anche il miele di millefiori e il miele di mandarino di ape nera sicula, dal sapore dolce e fruttato, e che rinforza le difese immunitarie

Ordinali e lo riceverai entro pochi giorni, e ricorda che la cristallizzazione del miele è un processo del tutto naturale che non altera la qualità e la commestibilità del miele, anzi sinonimo di alta qualità e genuinità, in quanto il miele non è sottoposto a pastorizzazione, che comporta un’alterazione del miele stesso.

Se il miele è cristallizzato, può essere comunque riportato allo stato liquido con un opportuno riscaldamento (a bagnomaria a temperatura non superiore a 40° C). 


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